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Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
«siano così rari coloro che si addentrano
nei boschi per osservare come il pino vive e cresce e si allunga a spirale,protendendo alla luce i suoi rami sempreverdi
(da Walden, ovvero La vita nei boschi; di Henry David Thoreau 1854 )
«Noi siamo alberi
e gli alberi sono uomini»
Ai piromani, perché riflettano
lo schivo e il leale nel maggiociondolo, l’elegante nella betulla, il buono nel larice, il sempliciotto nel faggio, il cocciuto nel carpino, il ricco nobile nel tasso, l’effeminato nel frassino, il padre calmo e autorevole nell’abete bianco, il disgraziato nel pioppo. Ci sono anche i cattivi tra gli alberi ed ecco farsi avanti il cattivo e il traditore nel sambuco, l’infido e il subdolo nel pino mugo, l’aggressivo e presuntuoso nell’agrifoglio. E le donne? C’è l’elegante e da tutti ricercata betulla, c’è la massaia e la matrona di provincia quercia e la zitella altera e segaligna acacia.
( Da "Storie del bosco antico" di Mauro Corona)
“L’estate in montagna è sempre breve; anche la notte estiva è breve a rinfrescare l’aria; la luna calante e il crepuscolo dell’alba, con le due diverse tonalità, creano una luce sparsa sulle cime e nell’alta valle, ma dentro il bosco la notte ancora non si dissolve.”
“Le foglie degli aceri montani hanno preso la luce dall’ambra e la brezza del mattino le stacca dai rami, adagiandole al suolo.”
( Da “ Stagioni” di Mario Rigoni Stern )